Perfection? I am working on it – Ordo Dracul

gennaio 31, 2007 at 10:04 PM (Mondo di Tenebra)

Ordo DraculEd ecco finalmente la seconda recensione che vi abbiamo promesso, il manuale è Ordo Dracul della linea di Vampiri il Requiem. Eccola a voi:

Ordo Dracul, il secondo manuale di congrega, presenta la più strana e misteriosa, il cui obiettivo ultimo è la trascendenza dalla condizione vampirica. Il manuale è un cartonato di 230 pagine al costo di 29,95 euro. Il libro è stato sviluppato da due dei più famosi creativi della White Wolf: Matt McFarland e Will Hindmarch, ed è composto da cinque corposi capitoli più un preludio, un’introduzione e un’appendice finale. Il prodotto si presenta con una copertina un po’ chic-retrò che non focalizza per niente l’idea della congrega, ma rimanda al concetto del Dracula classico, una scelta abbastanza discutibile. La traduzione presenta tre typo, la più grave è l’inversione dell’età di una signora che si ritrova 15 anni al posto di 51. Comunque nessuna di queste inficia una corretta comprensione del testo dove sono presenti. Per il resto la qualità delle immagini è abbastanza buona e quasi sempre in linea con le atmosfere del libro.

Passiamo adesso ai contenuti del manuale.

L’Introduzione espone il particolare tipo di congrega che è l’Ordo Dracul, dando una prima visione sulle tematiche, sul come usare e cosa contiene il libro. Inoltre presenta i titoli e i gradi della congrega, rivelandone il significato e come questi, vengano anche utilizzati come una sorta di alfabeto “in codice”, per trasmettere i più svariati messaggi. Infine vi è un utile “dizionario” del lessico che questa particolare congrega di dannati utilizza.

Il primo vero capitolo del manuale tratta la storia di questo ordine, partendo con una sintetica storia di Dracula e della fondazione dell’Ordo, in quanto questa parte è stata già trattata in Riti del Drago. Si sofferma, quindi, sulla storia della congrega successiva alla sparizione dell’Impalatore, mettendo in luce come l’evolversi dei secoli e dell’umanità abbiano influito sulla congrega, e come questa abbia reagito, ai vari ostacoli e difficoltà, che ha incontrato nel corso dei secoli. Un occhio di riguardo nel capitolo è dato ai conflitti all’interno della congrega stessa e come questi hanno condizionato sulla sua evoluzione.

Il secondo capitolo affronta la non vita all’interno dell’Ordo Dracul. In questo corposo capitolo viene presentata la spiegazione di tutta la filosofia dei Draghi, sia teorica che pratica, coniugandola con l’esplicazione dell’organizzazione interna e dei rapporti che l’Ordo Dracul ha con il mondo esterno. La filosofia è ben esplicata, dando numerosi esempi pratici sia per come gestire dei novelli Draghi sia per quelli più maturi ed istruiti. Vengono successivamente analizzate le teorie che stanno alla base dei Nidi del Verme e delle Spire del Drago, e come queste due vengano utilizzate dall’Ordo Dracul. Tutta la parte finale del capitolo è un’analisi approfondita della struttura politica interna, delle variazioni geografiche, politiche e sociali che vi possono essere e dei rapporti che la congrega ha con i clan, le altre congreghe e gli altri soprannaturali.

Il terzo capitolo si apre con una metodologia atta a scoprire di ogni membro o futuro membro le inclinazioni e\o attitudini attraverso uno pseudotest psicologico. E’ spiegato quindi come utilizzare questo particolare test nella narrazione e come interpretarne i risultati. Viene poi esplicato lo svolgimento della Danza Macabra all’interno dell’Ordo Dracul, esponendo tutte le procedure e le pene previste in caso di infrazioni. Infine viene analizzato ogni gradino della scala gerarchica, dal più umile schiavo fino al più saggio votato, analizzando i vantaggi, gli svantaggi, gli obblighi e i privilegi che ogni gradino della piramide ha.

Il quarto capitolo presenta un numero cospicuo di fazioni che si differenziano tutte per la metodologia o filosofia su cui si basano, anche se il fine ultimo rimane immutato: la trascendenza della condizione vampirica. Ogni corrente è analizzata nei dettagli partendo dai modi e dai mezzi materiali, e talvolta immateriali, utilizzati. Inoltre vengono dati consigli e spunti su come interpretare un appartente ad ogni particolare fazione. In appendice a questa parte vengono presentati degli esempi “reali” di come puo essere una corrente. In conclusione al capitolo vengono presentate sei nuove linee di sangue. Alcune si inseriscono perfettamente nei Draghi come i Dragolescu e i Moroi, altre invece come le Vedma sono solo di contorno, e non appartengono propriamente all’Ordo Dracul, ma vi sono entrati in contatto solo successivamente. Avrei preferito che tutte le linee di sangue appartenessero in pieno all’Ordo Dracul, in quanto alcune non sembrano molto adatte alla congrega, sia per ragioni di background che di aderenza ai precetti filosofici.

L’ultimo capitolo presenta due nuove Spire del Drago e i quarti gradini delle tre Spire presentate nel manuale base di Vampiri: Il Requiem. Inoltre viene descritto come creare da zero una nuova spira e come inserirla nella narrazione. Vengono poi descritte tutte le discipline delle linee di sangue presentate nel capitolo precedente, nuove devozioni e i pregi tipici dell’Ordo Dracul, di cui si era fatto cenno nei capitoli precedenti. In conclusione al capitolo troviamo due novità: l’Alchimia Sanguigna e rituali dei Nidi del Verme. Queste nuova tipologia di devozioni e rituali riflette molto bene la ricerca esoterica e pseudoscientifica che viene portata avanti dai Draghi, portando anche la narrazione su temi come la ricerca, l’occulto, l’arcano in modo da variare dai temi classici di Vampiri.

In appendice troviamo molti esempi di personaggi appartenenti all’Ordo Dracul, dallo schiavo fino al principe passando per tutti i votati che danno un buon imprinting e idee per personaggi non giocanti al narratore.

Le impressioni che dà questo nuovo manuale di congrega sono tutte positive, riesce ad addentrarsi forse nella fazione vampirica più misteriosa ed enigmatica sviscerando bene tutti i punti salienti, ma lasciando un’ampia libertà sia ai giocatori che al narratore. Questo rende il manuale elastico ed adattabile in qualsiasi campagna di narrazione. Ottime anche le idee alla base del manuale e la traduzione. La parte grafica è a un buon livello, anche se la scelta della copertina è alquanto discutibile. Nel complesso un lavoro ben impostato che supera come maturità e organicità il precedente manuale di congrega sulla Lancea Sanctum.

3 commenti

  1. cuthbert said,

    Lo sto leggendo proprio in questo periodo e (pur essendo solo a metà) lo sto trovando molto interessante e pregno di informazioni e spunti. Finora quindi posso dire di concordare con la recensione, a parte il fatto che IMHO Lancea Sanctum era forse ad un livello pari se non leggermente superiore (ma potrei ricredermi procedendo con la lettura :P)

  2. wisp00 said,

    IMHO Lancea Sanctum ignora moltissime cose, ad esempio il cristianesimo delle origini, quindi lo gnosticismo e tutte le derivate, inoltre è molto USA oriented, praticamente ignorando sia tutte le derivazioni del cristianesimo sia i due credi non cristiani, quello ebraico e quello islamico.

  3. cuthbert said,

    lancea sanctum era DECISAMENTE usa-oriented, soprattutto per l’esagerata attenzione dedicata ai predicatori da stati uniti meridionali che giocano con fuoco e serpenti :p

    Ma d’altra parte mi rende più generoso nel giudicare il fatto che hanno dovuto condensare in 200 pagine una congrega da 2000 anni e passa di storia: lavoro titanico se confrontato ai 300 (ma in realtà “ufficiali” poco più d’un secolo) dell’ordo dracul. Quindi mi aspettavo avrebbero lasciato da parte aspetti anche molto interessanti e che avrebbero approfondito tematiche più vicine ai giocatori statunitensi (che cmq restano il loro mercato principale). Avendo queste premesse in mente sono rimasto piacevolmente stupito da, per esempio, il capitolo sui miracoli tebani che invece di essere la lista di poteri che avevo temuto ha affrontato in maniera efficace la “filosofia” sottostante quegli stessi poteri, oppure dalla storia di Longino, molto più approfondita (sempre per continuare il parallelismo) di quella di Dracula (anche se qui è vero che i Riti del Drago avevano già detto molto)

    Boh, Lancea Sanctum era certo un manuale non privo di difetti ma le tematiche erano molto più ampie e complesse rispetto a Ordo Dracul, quindi ho trovato facile perdonare qualche sbavatura. Ti farò sapere quando avrò finito di esplorare il mondo dei draghi cosa penso di quest’ultimo, magari mi converitò alla causa dell’impalatore (infatti non fatico ad ammettere che la validità del mio giudizio è un po’ inficiata da una certa mia predilezione peri consacrati)

    🙂

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